9 febbraio 2021

Dispatching di eventi personalizzati

Oltre ad assegnare gestori, possiamo anche generare eventi attraverso JavaScript.

Gli eventi personalizzati (custom events) possono essere usati per creare “componenti grafici”. Ad esempio un elemento radice del nostro menù basato su JavaScript, potrebbe innescare eventi che indicano al menù come comportarsi: open (aprire il menu), select (selezionare un elemento) e così via. Del codice in altre aree, potrebbe mettersi in ascolto per questi eventi e tenere traccia di cosa sta avvenendo nel menù.

Possiamo generare non solo eventi del tutto nuovi, creati apposta per i nostri scopi, ma anche quelli predefiniti del linguaggio, come click, mousedown etc. Questo può essere utile per i test automatici.

Costruttore dell’evento

Le classi degli eventi predefiniti formano una gerarchia, similmente alle classi degli elementi del DOM. La classe base è Event.

Gli oggetti Event vengono creati così:

let event = new Event(type[, options]);

Argomenti:

  • type – tipo dell’evento, una stringa come "click" oppure una personalizzata come "mio-evento".

  • options – l’oggetto con due proprietà opzionali:

    • bubbles: true/false – se true, l’evento sarà soggetto a bubbling.
    • cancelable: true/false – se true, “l’azione predefinita” può essere impedita. Successivamente vedremo cosa questo significhi per gli eventi personalizzati.

    Di default sono entrambi impostati a false: {bubbles: false, cancelable: false}.

dispatchEvent

Dopo la creazione di un evento, dovremmo “eseguirlo” su un elemento, attraverso la chiamata elem.dispatchEvent(event).

A questo punto, il gestore reagisce su di esso come se fosse un normale evento del browser. Se l’evento è stato creato con l’opzione bubbles attivata, allora procederà con il bubbling.

Nel seguente esempio, l’evento click viene inizializzato attraverso JavaScript. Il gestore si comporta esattamente come se il pulsante fosse stato cliccato:

<button id="elem" onclick="alert('Click!');">Click automatico</button>

<script>
  let event = new Event("click");
  elem.dispatchEvent(event);
</script>
event.isTrusted

Per poter distinguere un evento generato da un utente “reale”, da uno generato da script esiste un modo.

La proprietà event.isTrusted sarà true per eventi che provengono da azioni reali dell’utente e false per quelli generati da script.

Esempio di bubbling

Possiamo creare un evento soggetto a bubbling con il nome "hello" e catturarlo attraverso document.

Tutto quello che dobbiamo fare è impostare bubbles a true:

<h1 id="elem">Ciao dallo script!</h1>

<script>
  // catturato in document...
  document.addEventListener("hello", function(event) { // (1)
    alert("Ciao da " + event.target.tagName); // Ciao da H1
  });

  // ...generazione da elem!
  let event = new Event("hello", {bubbles: true}); // (2)
  elem.dispatchEvent(event);

  // il gestore su document si attiverà e visualizzerà il messaggio.

</script>

Note:

  1. Per i nostri eventi personalizzati dobbiamo usare addEventListener, in quanto on<event> esiste solo per quelli predefiniti: quindi document.onhello non funzionerà.
  2. Dobbiamo impostare bubbles:true, altrimenti l’evento non risalirà attraverso i nodi genitori.

La meccanica del bubbling è la stessa per gli eventi predefiniti (click) e personalizzati (hello), comprese anche le fasi di capturing e bubbling.

MouseEvent, KeyboardEvent e altri

Ecco una breve lista di classi per gli eventi della UI estratta dalla UI Event specification:

  • UIEvent
  • FocusEvent
  • MouseEvent
  • WheelEvent
  • KeyboardEvent

Dovremmo usare queste anziché new Event se vogliamo creare questo tipo di eventi. Ad esempio, new MouseEvent("click").

Il costruttore adatto ci permette di specificare delle proprietà standard per questo tipo di evento.

Come ad esempio clientX/clientY per gli eventi del mouse:

let event = new MouseEvent("click", {
  bubbles: true,
  cancelable: true,
  clientX: 100,
  clientY: 100
});

alert(event.clientX); // 100

Nota bene: il costruttore generico Event non permette di fare quanto appena descritto:

let event = new Event("click", {
  bubbles: true, // only bubbles and cancelable
  cancelable: true, // work in the Event constructor
  clientX: 100,
  clientY: 100
});

alert(event.clientX); // undefined, la proprietà sconosciuta viene ignorata!

Tecnicamente, possiamo aggirare il problema assegnandogli direttamente event.clientX=100 dopo la creazione. Ma è una questione di comodità oltre che di aderenza alle regole. Gli eventi generati dal browser garantiscono sempre di avere il tipo corretto.

La lista completa delle proprietà, per i vari eventi della UI sono descritti nelle specifiche, ad esempio, MouseEvent.

Eventi personalizzati (custom events)

Per i nostri nuovi eventi come "hello" dovremmo usare new CustomEvent. Tecnicamente CustomEvent è equivalente a Event, senza eccezioni.

Nel secondo argomento (object) possiamo aggiungere la proprietà aggiuntiva detail per qualunque informazione personalizzata che vogliamo passare insieme all’evento.

Esempio:

<h1 id="elem">Ciao a Giovanni!</h1>

<script>
  // insieme all'evento, al gestore, arrivano anche dei dettagli aggiuntivi
  elem.addEventListener("hello", function(event) {
    alert(event.detail.name);
  });

  elem.dispatchEvent(new CustomEvent("hello", {
    detail: { name: "Giovanni" }
  }));
</script>

La proprietà detail può contenere qualunque tipo di dato. Tecnicamente si potrebbe farne a meno, dato che possiamo assegnare qualunque proprietà dentro un normalissimo oggetto new Event, dopo la sua creazione. Ma CustomEvent fornisce il campo speciale detail adatto allo scopo, con cui ci si assicura di evitare conflitti con le altre proprietà dell’evento.

Oltretutto, la classe evento descrive “che tipo di evento” sia, e se si tratta di un evento personalizzato, quindi potremmo usare CustomEvent anche solo per palesare di cosa si tratti.

event.preventDefault()

Molti browser hanno una “azione predefinita”, come una navigazione verso un link, l’inizio di una selezione, e così via.

Gli eventi personalizzati, invece, ne sono sprovvisti, ma di sicuro il codice che li genera, ha dei piani ben definiti circa il da farsi dopo che questo tipo di eventi sia stato generato.

Chiamando event.preventDefault(), un gestore è in grado di inviare un segnale che queste azioni devono essere annullate.

In questo caso la chiamata a elem.dispatchEvent(event) restituisce false, ed il codice che lo ha generato sa che non deve continuare.

Vediamo un pratico esempio: un coniglio che si nasconde (potrebbe essere un menù collassabile o qualcos’altro).

Nell’esempio possiamo vedere un #rabbit e una funzione hide() che invia un evento "hide" su di esso, per informare tutte le parti interessate che il coniglio sta per nascondersi.

Qualunque gestore può mettersi in ascolto per questo evento tramite rabbit.addEventListener('hide',...) e, se necessario, annullare l’azione con event.preventDefault(). In questo modo il coniglio non scomparirà:

<pre id="rabbit">
  |\   /|
   \|_|/
   /. .\
  =\_Y_/=
   {>o<}
</pre>
<button onclick="hide()">Nascondi()</button>

<script>
  function hide() {
    let event = new CustomEvent("hide", {
      cancelable: true // senza questo flag preventDefault non funziona
    });
    if (!rabbit.dispatchEvent(event)) {
      alert('Azione annullata da un gestore');
    } else {
      rabbit.hidden = true;
    }
  }

  rabbit.addEventListener('hide', function(event) {
    if (confirm("Call preventDefault?")) {
      event.preventDefault();
    }
  });
</script>

Nota bene: l’evento deve avere il flag cancelable: true, altrimenti la chiamata event.preventDefault() verrà ignorata.

Gli eventi annidati sono sincroni

Solitamente gli eventi vengono elaborati in una coda. Ossia: se il browser sta elaborando onclick e viene generato un nuovo evento, ad esempio il mouse viene mosso, il suo gestore verrà messo in coda, ed i corrispondenti gestori di mousemove verranno chiamati dopo che l’elaborazione di onclick sarà terminata.

L’eccezione degna di nota è quando un evento viene inizializzato all’interno di un altro, ad esempio usando dispatchEvent. Questi eventi vengono elaborati immediatamente: i gestori del nuovo evento vengono chiamati, e successivamente viene ristabilita la gestione dell’evento corrente.

Per esempio, nel codice seguente l’evento menu-open viene innescato durante onclick.

Viene processato immediatamente, senza attendere che il gestore di onclick abbia terminato:

<button id="menu">Menù (cliccami)</button>

<script>
  menu.onclick = function() {
    alert(1);

    menu.dispatchEvent(new CustomEvent("menu-open", {
      bubbles: true
    }));

    alert(2);
  };

  // viene innescato tra 1 e 2
  document.addEventListener('menu-open', () => alert('annidato'));
</script>

L’ordine di output è: 1 → annidato → 2.

Nota bene che l’evento annidato menu-open viene catturato nel document. La propagazione e la gestione dell’evento annidato vengono eseguiti e completati prima che l’elaborazione torni al codice esterno (onclick).

Questo non vale solo per dispatchEvent, ma esistono altri casi. Se un gestore di evento chiama metodi che innescano altri eventi – anche questi vengono elaborati in maniera sincrona, in modo annidato.

Ora mettiamo il caso che questa cosa non ci stia bene, e che invece volessimo che onclick venisse elaborato per primo, indipendentemente da menu-open o prima di qualunque altro evento interno.

Allora potremmo sia inserire dispatchEvent (o un altra chiamata che generi un evento) alla fine di onclick oppure, forse anche meglio, incapsularlo in un setTimeout a ritardo zero:

<button id="menu">Menù (cliccami)</button>

<script>
  menu.onclick = function() {
    alert(1);

    setTimeout(() => menu.dispatchEvent(new CustomEvent("menu-open", {
      bubbles: true
    })));

    alert(2);
  };

  document.addEventListener('menu-open', () => alert('nested'));
</script>

Adesso dispatchEvent viene eseguito in maniera asincrona dopo che l’esecuzione del codice corrente è terminata, incluso menu.onclick, ed in questo modo i gestori sono totalmente separati.

L’ordine di output diventa: 1 → 2 → annidato.

Riepilogo

Per generare un evento dal codice, dobbiamo prima di tutto, creare un oggetto evento.

Il costruttore generico Event(name, options) accetta un nome di evento arbitrario e un oggetto options, con due proprietà:

  • bubbles: true se l’evento deve fare bubbling.
  • cancelable: true se event.preventDefault() deve poter funzionare.

Altri costruttori di eventi nativi come MouseEvent, KeyboardEvent e così via, accettano proprietà specifiche per quel tipo di evento. Ad esempio, clientX per gli eventi del mouse.

Per eventi personalizzati dovremmo usare il costruttore CustomEvent, il quale ha una opzione aggiuntiva chiamata detail, per potervi assegnare i dati specifici del tipo di evento, ai quali i gestori potranno accedere tramite event.detail.

Nonostante tecnicamente esista la possibilità di generare eventi del browser come click o keydown, dovremmo usarli con molta attenzione.

Non dovremmo generare eventi del browser perché è una pratica poco elegante e sporca nell’esecuzione dei gestori. La maggior parte delle volte, si tratta di cattiva architettura.

Gli eventi nativi possono essere generati:

  • Come un modo poco pulito per far sì che delle librerie di terze parti lavorino nella maniera voluta, se queste non forniscono altri modi con cui poter interagire.
  • Per test automatici, per “cliccare il pulsante” nello script e vedere se l’interfaccia risponde correttamente.

Gli eventi personalizzati di nostra creazione, vengono spesso generati per scopi architetturali, per segnalare cosa succede dentro i nostri menù, sliders, caroselli, etc.

Mappa del tutorial

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