Potremmo decidere di non eseguire subito una funzione, ma dopo un certo lasso di tempo. Questo è detto “pianificare una chiamata” (“scheduling a call”).
Ci sono due metodi per farlo:
setTimeout
permette di eseguire una volta la funzione dopo l’intervallo prescelto.setInterval
permette di eseguire regolarmente la funzione lasciando scorrere l’intervallo di tempo prescelto tra una chiamata e l’altra.
Questi metodi non fanno parte delle specifiche di JavaScript. Ma la maggior parte degli ambienti hanno un pianificatore interno e forniscono questi metodi. In particolare, sono supportati in tutti i browser e in Node.js.
setTimeout
La sintassi:
let timerId = setTimeout(func|codice, [ritardo], [arg1], [arg2], ...)
Parametri:
func|codice
- Funzione o stringa (string) di codice da eseguire. Di solito è una funzione. Per ragioni storiche, si può passare una stringa (string) di codice, ma è sconsigliato.
ritardo
- Il ritardo in millisecondi (1000 ms = 1 secondo) prima dell’esecuzione, di base 0.
arg1
,arg2
…- Gli argomenti della funzione (non supportati in IE9-)
Per esempio, questo codice esegue saluta()
dopo un secondo:
function saluta() {
alert('Ciao');
}
setTimeout(saluta, 1000);
Con gli argomenti:
function saluta(frase, chi) {
alert( frase + ', ' + chi );
}
setTimeout(saluta, 1000, "Ciao", "Giovanni"); // Ciao, Giovanni
Se il primo argomento è una stringa (string), JavaScript crea una funzione dallo stesso.
Quindi funzionerà anche così:
setTimeout("alert('Ciao')", 1000);
Ma l’utilizzo delle stringhe (string) è sconsigliato, usiamo piuttosto una funzione come questa:
setTimeout(() => alert('Ciao'), 1000);
Gli sviluppatori alle prime armi talvolta fanno l’errore di aggiungere le parentesi ()
dopo la funzione:
// sbagliato!
setTimeout(saluta(), 1000);
Non funziona, perché setTimeout
si aspetta un richiamo a una funzione. Qui saluta()
esegue la funzione e viene passato a setTimeout
il risultato della sua esecuzione. Nel nostro caso il risultato di saluta()
è undefined
(la funzione non restituisce nulla), quindi non viene pianificato niente.
Annullare con clearTimeout
Una chiamata a setTimeout
restituisce un “identificatore del timer” (timer identifier) timerId
che possiamo usare per disattivare l’esecuzione.
La sintassi per annullare:
let timerId = setTimeout(...);
clearTimeout(timerId);
Nel codice qui sotto, pianifichiamo la funzione e poi la annulliamo (abbiamo cambiato idea). Ne risulta che non accade niente:
let timerId = setTimeout(() => alert("non accade niente"), 1000);
alert(timerId); // identificatore del timer
clearTimeout(timerId);
alert(timerId); // stesso identificatore (non diventa null dopo la disattivazione)
Come possiamo vedere dall’output dell’alert
, in un browser l’identificatore del timer è un numero. In altri ambienti, potrebbe essere qualcos’altro. Per esempio, Node.js restituisce un oggetto timer con metodi addizionali.
Anche qui, non ci sono specifiche universali per questi metodi, quindi va bene così.
Per i browser, i timer sono descritti nella sezione Timers di HTML5 standard.
setInterval
Il metodo setInterval
ha la stessa sintassi di setTimeout
:
let timerId = setInterval(func|codice, [ritardo], [arg1], [arg2], ...)
Tutti gli argomenti hanno lo stesso significato. Ma a diferenza di setTimeout
non esegue la funzione solo una volta, ma in modo regolare dopo un dato intervallo di tempo.
Per evitare ulteriori chiamate, dobbiamo eseguire clearInterval(timerId)
.
L’esempio che segue mostrerà un messaggio ogni 2 secondi. Dopo 5 secondi, l’output verrà fermato:
// ripete con un intervallo di 2 secondi
let timerId = setInterval(() => alert('tic'), 2000);
// dopo 5 secondi si ferma
setTimeout(() => { clearInterval(timerId); alert('stop'); }, 5000);
alert
Nella maggior parte dei browser, inclusi Chrome e Firefox, il timer interno continua a “ticchettare” mentre viene mostrato alert/confirm/prompt
.
Quindi, se eseguiamo il codice qui sopra e non chiudiamo la finestra dell’alert
per qualche istante, l’alert
successivo verrà mostrato immediatamente e l’intervallo tra i due avvisi sarà più breve di 2 secondi.
setTimeout annidati
Ci sono due modi per eseguire qualcosa regolarmente.
Uno è setInterval
. L’altro è un setTimeout
ricorsivo, come questo:
/** invece di:
let timerId = setInterval(() => alert('tic'), 2000);
*/
let timerId = setTimeout(function tic() {
alert('tic');
timerId = setTimeout(tic, 2000); // (*)
}, 2000);
Il setTimeout
qui sopra pianifica la prossima chiamata subito alla fine di quella attuale (*)
.
Il setTimeout
ricorsivo è un metodo più flessibile di setInterval
. In tal modo la chiamata successiva può essere pianificata in modo diverso, a seconda del risultato di quella attuale.
Per esempio, dobbiamo scrivere un servizio che mandi ogni 5 secondi una richiesta al server chiedendo dati, ma, in caso il server sia sovraccarico, dovrebbe aumentare l’intervallo di 10, 20, 40 secondi…
Qui lo pseudocodice:
let ritardo = 5000;
let timerId = setTimeout(function richiesta() {
...manda la richiesta...
if (la richiesta fallisce a causa di sovraccarico del server) {
// aumenta l'intervallo per la prossima esecuzione
ritardo *= 2;
}
timerId = setTimeout(richiesta, ritardo);
}, ritardo);
Inoltre, se le funzioni che stiamo pianificando sono avide di CPU, possiamo misurare il tempo richiesto dall’esecuzione e pianificare la chiamata successiva prima o dopo.
Il setTimeout
ricorsivo permette di impostare un ritardo tra le esecuzioni in modo più preciso di setInterval
.
Paragoniamo due frammenti di codice. Il primo usa setInterval
:
let i = 1;
setInterval(function() {
func(i++);
}, 100);
Il secondo usa il setTimeout
ricorsivo:
let i = 1;
setTimeout(function avvia() {
func(i++);
setTimeout(avvia, 100);
}, 100);
Per setInterval
la pianificazione interna eseguirà func(i++)
ogni 100ms:
Avete notato?
Il ritardo reale tra la chiamata func
di setInterval
è inferiore a quello del codice!
È normale, perché il tempo che occorre all’esecuzione di func
“consuma” una parte dell’intervallo.
È possibile che l’esecuzione di func
sia più lunga del previsto e richieda più di 100ms.
In tal caso la macchina attende che func
sia completa, poi verifica la pianificazione e se il tempo è terminato, la esegue di nuovo immediatamente.
In casi limite, se la funzione viene eseguita sempre dopo gli ms di ritardo
, le chiamate avverranno senza alcuna pausa.
Qui c’è l’immagine per il setTimeout
ricorsivo:
Il setTimeout
ricorsivo garantisce il ritardo fissato (qui 100ms).
Questo perché una nuova chiamata è pianificata solo alla fine della precedente.
Quando una funzione viene passata in setInterval/setTimeout
, viene creata e salvata nella pianificazione una referenza interna per la funzione stessa. Questo evita che la funzione venga eliminata anche se non ci sono altre referenze.
// la funzone resta in memoria finché la pianificazione la esegue
setTimeout(function() {...}, 100);
Per setInterval
la funzione resta in memoria fino a quando viene eseguito clearInterval
.
C’è un effetto collaterale. Una funzione si riferisce all’ambiente lessicale esterno, quindi, finché vive, vivono anche le variabili esterne. Queste possono richiedere molta più memoria della funzione stessa. Ne consegue che quando non ci serve più la funzione pianificata, è meglio cancellarla, anche se è molto piccola.
setTimeout con zero-delay (ritardo zero)
C’è un caso speciale: setTimeout(func, 0)
o semplicemente setTimeout(func)
.
In questo caso l’esecuzione della func
viene pianificata quanto prima possibile, ma la pianificazione la esegue solo dopo che il codice corrente è completo.
Quindi la funzione viene pianificata per avviarsi “subito dopo” il codice corrente.
Per esempio, questo produce “Ciao” quindi, immediatamente, “Mondo”:
setTimeout(() => alert("Mondo"));
alert("Ciao");
La prima linea “mette in calendario” la chiamata dopo 0ms, ma la pianificazione “verifica il calendario” solo dopo che il codice corrente è completo, quindi "Ciao"
viene per primo, seguito da "Mondo"
.
Ci sono anche casi di utilizzo avanzato relativi ai browser del timeout zero-delay, li discuteremo nel capitolo Event loop: microtasks e macrotasks.
In un browser c’è un limite a quanto spesso possono essere avviati i timer nidificati. L’HTML5 standard dice: “dopo cinque timer nidificati, l’intervallo è costretto a essere di almeno 4 millisecondi”.
Vediamo cosa significa con l’esempio qui sotto. La chiamata setTimeout
riprogramma se stessa con zero-delay. Ogni chiamata ricorda il tempo reale dall’esecuzione precedente nell’array tempi
. Come sono realmente i ritardi? Vediamo:
let partenza = Date.now();
let tempi = [];
setTimeout(function avvia() {
tempi.push(Date.now() - partenza); // ricorda il ritardo dalla chiamata precedente
if (partenza + 100 < Date.now()) alert(tempi); // mostra i ritardi dopo 100ms
else setTimeout(avvia); // allora riprogramma
});
// un esempio del risultato:
// 1,1,1,1,9,15,20,24,30,35,40,45,50,55,59,64,70,75,80,85,90,95,100
I primi timer vengono eseguiti immediatamente (come scritto nelle specifiche), poi vediamo 9, 15, 20, 24...
Entra in gioco il ritardo obbligatorio di 4+ ms fra le esecuzioni.
Una cosa simile accade se usiamo setInterval
invece di setTimeout
: setInterval(f)
esegue f
alcune volte con zero-delay, dopo di che con 4+ ms di ritardo.
Questo limite viene da tempi remoti e molti script vi si affidano, quindi esiste per ragioni storiche.
Per JavaScript lato server, questo limite non esiste e ci sono altri metodi per pianificare un lavoro asincrono immediato, come setImmediate per Node.js. Quindi questa nota è specifica per i browser.
Riepilogo
- I metodi
setInterval(func, ritardo, ...arg)
esetTimeout(func, ritardo, ...arg)
consentono di avviare lafunc
regolarmente/una volta doporitardo
millisecondi. - Per disattivare l’esecuzione, dovremo chiamare
clearInterval/clearTimeout
con il valore restituito dasetInterval/setTimeout
. - La chiamata nidificata di
setTimeout
è un’alternativa più flessibile asetInterval
, permettendo di impostare in modo più preciso l’intervallo di tempo tra le esecuzioni. - Zero-delay si pianifica con
setTimeout(func, 0)
(lo stesso disetTimeout(func)
) ed è usato per pianificare la chiamata “quanto prima possibile, ma dopo che il codice corrente è completo”. - Il browser limita il ritardo minimo per cinque o più chiamate nidificate di
setTimeout
osetInterval
(dopo la 5a chiamata) a 4ms. Ciò accade per ragioni storiche.
Da notare che tutti i metodi di pianificazione non garantiscono un ritardo preciso.
Per esempio, il timer nel browser può rallentare per molte ragioni:
- La CPU è sovraccarica.
- La scheda del browser è sullo sfondo.
- Il portatile ha la batteria scarica.
Tutto ciò può aumentare l’esecuzione minima del timer (il ritardo minimo) di 300ms o anche 1000ms a seconda del browser e le impostazioni di prestazione a livello dell’OS.
Commenti
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