Molti operatori di confronto già li conosciamo dalla matematica:
- Maggiore/minore:
a > b
,a < b
. - Maggiore/minore o uguale:
a >= b
,a <= b
. - Uguaglianza:
a == b
(da notare che il doppio simbolo=
indica un test di uguaglianza, mentre il simbolo unicoa = b
rappresenta un’ assegnazione). - Disuguaglianza. In matematica la notazione è
≠
, mentre in JavaScript viene scritto comea != b
.
In questo articolo impareremo più approfonditamente i vari tipi di confronto, come vengono gestiti in JavaScript, incluse alcune importanti peculiarità
Il risultato è booleano
Tutti gli operatori di confronto restituiscono un valore booleano.
true
– significa “si”, “corretto” o “vero”.false
– significa “no”, “sbagliato” o “falso”.
Ad esempio:
alert( 2 > 1 ); // true (corretto)
alert( 2 == 1 ); // false (sbagliato)
alert( 2 != 1 ); // true (corretto)
Il risultato di un confronto può essere assegnato ad una variabile, proprio come qualsiasi altro valore:
let result = 5 > 4; // assegna il valore del confronto
alert( result ); // true
Confronto di stringhe
Per vedere quale stringa è maggiore di un’altra, viene utilizzato il cosiddetto ordine “dizionario” o “lessicografico”.
In altre parole, le stringhe vengono confrontate lettera per lettera.
Ad esempio:
alert( 'Z' > 'A' ); // true
alert( 'Glow' > 'Glee' ); // true
alert( 'Bee' > 'Be' ); // true
L’algoritmo per confrontare due stringhe è semplice:
- Confronta il primo carattere di entrambe le stringhe.
- Se il primo carattere della prima stringa è maggiore(o minore) di quello della seconda stringa, allora la prima stringa è maggiore(o minore) della seconda. Abbiamo quindi finito.
- Altrimenti, se il primo carattere di entrambe le stringhe è identico, viene comparato il secondo nella stessa maniera.
- Viene ripetuto questo procedimento fino alla fine di una delle due stringhe.
- Se entrambe le stringhe hanno la medesima lunghezza, allora sono uguali. Altrimenti la stringa più lunga è quella maggiore.
Nell’esempio sopra, il confronto 'Z' > 'A'
porta ad un risultato al primo passo dell’algoritmo.
Mentre il secondo confronto tra "Glow"
e "Glee"
richiede più passi poiché le stringhe vengono confrontate carattere per carattere:
G
è uguale aG
.l
è uguale al
.o
è maggiore die
. Qui si ferma. La prima stringa è maggiore.
L’algoritmo di confronto esaminato sopra è molto simile a quello utilizzato nei dizionari cartacei o nelle agende telefoniche, ma non è esattamente lo stesso.
Ad esempio, le lettere maiuscole e minuscole contano. La lettera maiuscola "A"
non è uguale alla lettera minuscola "a"
. Qual’è la più grande? La maggiore è quella minuscola. Come mai? Perché le lettere minuscole hanno un indice maggiore nella tabella di encoding utilizzata JavaScript (Unicode). Ritorneremo nei dettagli specifici e alle conseguenze nel capitolo Stringhe.
Confronti tra tipi diversi
Quando compariamo valori che appartengono a tipi differenti, questi vengono convertiti in numeri.
Ad esempio:
alert( '2' > 1 ); // true, la stringa '2' diventa il numero 2
alert( '01' == 1 ); // true, la stringa '01' diventa il numero 1
Per i valori di tipo booleano, true
diventa 1
e false
diventa 0
, quindi:
alert( true == 1 ); // true
alert( false == 0 ); // true
E’ possibile, contemporaneamente, che:
- Due valori sono uguali.
- Uno dei due è
true
come booleano e l’altro èfalse
come booleano.
Ad esempio:
let a = 0;
alert( Boolean(a) ); // false
let b = "0";
alert( Boolean(b) ); // true
alert(a == b); // true!
Dal punto di vista di JavaScript questo è abbastanza normale. Un controllo di uguaglianza converte sempre utilizzando la conversione numerica (quindi "0"
diventa 0
), mentre la conversione esplicita a booleano Boolean
utilizza altre regole.
Uguaglianza stretta
Il normale controllo di uguaglianza ==
ha dei problemi. Non distingue tra 0
e false
:
alert( 0 == false ); // true
La stessa cosa accade con una stringa vuota:
alert( '' == false ); // true
Questo perché operandi di tipo diverso vengono convertiti in numerici dall’operatore di uguaglianza ==
. Una stringa vuota, così come un booleano false
, diventa zero.
Come possiamo fare se vogliamo distinguere tra 0
e false
?
Un operatore di uguaglianza stretta ===
controlla l’uguaglianza senza conversione di tipo.
In altre parole, se a
e b
sono di tipo differente, allora a === b
restituirà subito false
senza tentare di convertirli.
Proviamolo:
alert( 0 === false ); // false, perché il tipo è differente
Esiste anche un operatore di “disuguaglianza stretta” !==
, analogo all’operatore !=
.
L’operatore di uguaglianza stretta è un pò più lungo da scrivere, ma rende ovvio il controllo e lascia meno spazio ad errori.
Confronto con null e undefined
C’è un comportamento poco intuitivo quando null
o undefined
vengono comparati con gli altri valori.
Per un controllo di uguaglianza stretta ===
Questi valori sono diversi, perché non appartengono allo stesso tipo.
```js run
alert( null === undefined ); // false
```
Per un controllo non stretto ==
Qui c’è una regola speciale. Questi due sono una “dolce coppia”: tra di loro sono uguali (riferito a ==
), ma non lo sono con con nessun altro valore.
```js run
alert( null == undefined ); // true
```
Per confronti matematici < > <= >=
I valori null/undefined
vengono convertiti in numeri: null
diventa 0
, mentre undefined
diventa NaN
.
Adesso notiamo una cosa divertente quando proviamo ad applicare queste regole. E, cosa più importante, come non cadere in tranelli a causa di queste caratteristiche.
Un risultato strano: null vs 0
Proviamo a confrontare null
con lo zero:
alert( null > 0 ); // (1) false
alert( null == 0 ); // (2) false
alert( null >= 0 ); // (3) true
Matematicamente questo è strano. L’ultimo risultato dice che “null
è maggiore o uguale a zero”. Quindi uno dei confronti sopra dovrebbe essere corretto, eppure risultano entrambi falsi.
La ragione è che il controllo di uguaglianza ==
e di confronto > < >= <=
lavorano diversamente. Il confronto converte null
in valore numerico, quindi lo tratta come 0
. Questo è il motivo per cui (3) null >= 0
è vero e (1) null > 0
è falso.
D’altra parte, il controllo di uguaglianza ==
per undefined
e null
viene eseguito, come detto, senza alcuna conversione. Essi sono uguali tra di loro, ma diversi a qualsiasi altro valore. Questo è il motivo per cui (2) null == 0
è falso.
Undefined è incomparabile
Il valore undefined
non può essere confrontato con nessun altro valore:
alert( undefined > 0 ); // false (1)
alert( undefined < 0 ); // false (2)
alert( undefined == 0 ); // false (3)
Perché non va bene neanche lo zero? E’ sempre falso!
Otteniamo questi risultati perché:
- I confronti
(1)
e(2)
restituisconofalse
perchéundefined
viene convertito aNaN
, eNaN
è un valore numerico speciale che restituiscefalse
in tutte le operazioni di confronto. - Il confronto di uguaglianza
(3)
restituiscefalse
, perchéundefined
è uguale solo anull
,undefined
, ma a nessun altro valore.
Evitare i problemi
Perché abbiamo studiato questi esempi? Dovremmo ricordarci queste peculiarità tutte le volte? Bhe, in realtà no. Questo tipo di trucchetti diventeranno familiari col tempo, ma c’è un modo sicuro per evitare i problemi che possono sorgere:
- Trattate tutti i confronti con
undefined/null
, ad eccezione del confronto stretto===
, con particolare attenzione. - Non utilizzate i confronti
>= > < <=
con variabili che potrebbero esserenull/undefined
, se non siete più che sicuri di ciò che state facendo. Se una variabile può avere questo tipo di valore, è buona norma eseguire un controllo separatamente.
Riepilogo
- Gli operatori di confronto restituiscono sempre un valore booleano.
- Le stringhe vengono confrontate lettera per lettera seguendo l’ordine “lessicografico”.
- Quando valori di tipo differente vengono confrontati, questi vengono convertiti in numeri (ad eccezione del controllo di uguaglianza stretto).
- I valori
null
eundefined
sono==
solo tra di loro, e a nessun altro valore. - Va prestata attenzione quando si utilizzano gli operatori di confronto come
>
o<
con variabili che potrebbero contenerenull/undefined
. Controllare separatamente l’assegnazione dinull/undefined
è una buona idea.
Commenti
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